FONTE – 17.3.2022 – «E’ importante che i giovani credano ai propri sogni. La mia vita dice che paga molto di più la tenacia del talento. Chi ha un grande sogno e non molla, e quando è stanco continua, riesce a realizzarlo il proprio sogno. Le scuole hanno un grandissimo compito che non è quello di valutare i ragazzi ma è quello di trasmettere fiducia. Solo così l’Italia continuerà ad essere il maestoso Paese che è».
Parole espresse giovedì 17 marzo dallo scrittore veneto Francesco Vidotto che ha incontrato gli allievi della 3^G della Scuola di Formazione Professionale Fondazione Opera Monte Grappa. Il suo è stato un racconto coinvolgente che ha ripercorso gli anni della propria vita fatta di bocciature, di delusioni ma anche di voglia di non arrendersi.
L’occasione è nata dalla proposta del docente di lettere Marco Carlotto che ha proposto la lettura del romanzo “Meraviglia” di Vidotto. «Ho visto nei ragazzi un’attenzione che non si era mai verificata e così abbiamo invitato lo scrittore a venire a raccontare la propria esperienza di vita e lui ha accettato volentieri» racconta Carlotto.
«Si, è una novità per i nostri ragazzi abituati ad incontrare rappresentanti del mondo del lavoro come meccanici, idraulici o elettricisti. Abbiamo pensato che far incontrare l’autore di romanzi può aiutare i nostri giovani a conoscere sé stessi e che questo possa essere il regalo più bello che anche una scuola professionale possa offrir loro – aggiunge il presidente della Fondazione don Paolo Magoga.
«I miei libri sono storie di ultimi – ha spiegato Vidotto -. Spesso e volentieri il tempo cancella una storia, una vicenda umana anche importantissima. Allora la funzione di un libro è quello di salvare queste storie dall’oblio e consegnarle alle prossime generazioni. Il mondo cambia, la tecnologia cambia, tutto cambia ma i valori rimangono gli stessi».
«Quello che Vidotto ha scritto – afferma Diafarou Bara a nome dei compagni di classe – sono parole veramente importanti. Ci siamo ritrovati in quelle frasi. Come lo avessimo scritto insieme e in grande sintonia».
Francesco Vidotto è laureato in Economia e ha svolto una lunga attività come manager d’azienda. Oggi si dedica esclusivamente alla scrittura e vive a Tai di Cadore, tra le Dolomiti. Tra i suoi libri ricordiamo: Il selvaggio (Carabba 2005), Signore delle cime (Carabba 2007), Siro (Minerva 2011, premio Cortina d’Ampezzo per la letteratura di montagna e premio eLEGGERE LIBeRI di Tione di Trento), Zoe (Minerva 2012), Oceano (Minerva 2014, premio Torre Petrosa e premio Latisana per la letteratura del Nord Est), Fabro (Mondadori, 2016).