Tre giorni di eventi per il 60esimo anniversario
29.5.2022 – Il presidente Cna di Asolo Francesco Pilotto che nella sua azienda si ritrova ad aver assunto tutti ex allievi usciti dalla scuola. Uno studente all’apparenza poco propenso allo studio che una volta terminata la scuola di Fonte ha proseguito laureandosi e lavorando poi anche all’estero. Due storie emblematiche del successo della Scuola di Formazione Professionale Fondazione Opera Monte Grappa che in questi giorni festeggia il 60esimo anniversario.
Due storie tra tante raccontate sabato 28 maggio da alcuni imprenditori e insegnanti al primo degli interventi in programma. «Esprimo profonda riconoscenza per chi in questi sessant’anni ha dato il meglio di sé per dar vita a questa scuola che ha fatto crescere generazioni di giovani. La qualità è dimostrata dalla profonda passione profusa da docenti e da tutto il personale e nella capacità di far emergere in ogni singolo studente le proprie potenzialità e fiducia in sé stesso». Così ha commentato nel suo intervento il Vicario generale della diocesi di Treviso mons. Giuliano Brugnotto.
Domenica 29 maggio al termine della Messa presieduta da mons. Giuseppe Rizzo è stata benedetta una targa in memoria del docente Claudio Zanella “per l’impegno e la professionalità vissuta in questa scuola in favore della diffusione della cultura e per la sua grande umanità”. La targa sarà collocata nell’aula in cui ha insegnato per tanti anni.
«Dalla storia del Centro – ha detto tra l’altro mons. Rizzo nell’omelia – comprendiamo che il suo valore, il suo significato, sono la capacità di maturare nei giovani la consapevolezza di un compito da svolgere: una missione che coincide con l’autentica maturità la quale, a sua volta, è il segreto della serenità, se non della felicità». Tra le autorità anche i saluti dell’assessore regionale alla Formazione Elena Donazzan, il sindaco di Fonte Luigino Ceccato, il Presidente di Banca delle Terre Venete Gianfranco Sasso.
E’ poi seguito il taglio del nastro del “Sentiero don Erasmo” alla presenza delle stesse autorità e dell’architetto Marco Lorenzon che ne ha curato la progettazione. La scuola e il suo parco sono quindi da oggi aperti alla Comunità. Grazie alla collaborazione del prof. Giampaolo Berton, dell’architetto Vincenzo Tancredi e dell’agronomo Alessandro Leoni della scuola di Agraria di Castelfranco “Domenico Sartor” sono stati ridisegnati gli antichi sentieri per poter evidenziarli in una mappa da mostrare in una bacheca. Fruttuosa anche la collaborazione anche con l’Associazione “Incontri con la Natura don Paolo Chiavacci”: sono state censite oltre 60 piante alcune delle quali si potranno conoscere grazie a delle legende poste in prossimità delle stesse.
Il sentiero naturalistico è stato creato con un importante lavoro di recupero della collina alle spalle della scuola realizzato anche dai volontari della Reparto Donatori Sangue Monte Grappa (Rds) della sezione di Fonte. «Il sentiero Don Erasmo è nato nelle nostre menti ancora tre anni fa quando insieme ai nostri amici alpini di Onè e Fonte Alto abbiamo iniziato a pulire il bosco per inizio dei lavori dei nuovi parcheggi» ha detto il presidente del gruppo Rds Luca Ferrarese, «Abbiamo anche avuto il piacere di lavorare con i ragazzi della scuola. Un sentiero fatto con amore e cura come fosse quello di casa nostra. Ora il percorso non è finito questo è solo inizio e che bel inizio. Grazie ai nostri volontari Lucio, a Mario Ceccato, Sergio e Anastasia, Rodolfo, Daniele, Claudio, i fratelli Bernardi, gli amici alpini di Onè e di Fonte Alto e soprattutto Armando».
Infine lunedì 30 maggio ha avuto luogo una tavola rotonda di presentazione del libro “L’intelligenza nelle mani – l’avventura del Centro di Formazione Professionale di Fonte”, un’opera che racconta a più voci l’importanza di questa scuola nel territorio della pedemontana dal dopo guerra ai giorni nostri. Hanno partecipato il giornalista Umberto Folena, don Giovanni Scavezzon, mons. Stefano Chioatto insegnante di storia nel seminario diocesano, e il presidente della Fondazione don Paolo Magoga.
Questo lavoro è quasi il sequel di un primo libro su don Erasmo: “Un prete, storia, una scuola” nel quale si è cercato di narrare il coraggio e la profezia di quest’uomo e di quanti con lui hanno creduto nell’importanza di formare al lavoro i giovani. Il libro è scritto a più mani da Giancarlo Cumial, Lino Cusinato, Vittorio Filippi, Umberto Folena e Paolo Magoga.